Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

mercoledì 18 febbraio 2015

P.D. James

Definita "la signora del crimine", ma l'etichetta è riduttiva per P.D. James.
Ha indubbiamente esplorato il genere giallo poliziesco, tuttavia nei suoi romanzi troviamo anche raffinate indagini psicologiche e minuziose descrizioni ambientali. Sono testi ricchi di riferimenti alla letteratura e all'arte; esplorano temi scottanti come l'abuso sui minori e la diffusione della droga, senza eludere la crudezza o limitarsi alla soluzione di un'enigma.
Phyllis Dorothy James, nacque a Oxford nel 1920, interruppe gli studi a sedici anni, per motivi familiari; si sposò a ventuno e, sempre per motivazioni analoghe, cominciò a scrivere attorno agli anni Cinquanta. La scrittura, da passione personale, diventò fonte di reddito. Lavorò poi per alcuni anni presso il Dipartimento di Polizia Criminale e ne trasse ispirazione, metodo d'indagine e accuratezza per i dettagli che ritroviamo nei suoi libri. Così come possiamo cogliere il suo amore per la poesia di di Thomas H. Eliot, l'apprezzamento per l'acume di Graham Green e l'ironia di Evelyn Waugh.
Il  primo romanzo, Copritele il volto (Cover her face,1962) presenta già il personaggio di Adam Dalgliesh, che comparirà anche in molte altre delle sue trenta opere, ispettore di polizia e poeta, non eroe infallibile alla Hercule Poirot, ma uomo vero, che ha conosciuto il dolore. Lo seguiamo nelle sue indagini sotto la pioggia, in riva ai fiumi, nelle chiesette dei villaggi immersi nelle brume della campagna inglese, o nel verde del Suffolk e dello Hampshire.
P.D. James ha dato grande rilievo anche ai personaggi secondari, cesellati nelle loro abitudini e manie, agli oggetti, all'arredamento degli interni, all'architettura. Le storie hanno un setting verosimile, quasi a sottolineare che gli omicidi sono commessi da gente comune, insospettabile, non necessariamente killer seriali, perché la fragilità psicologica è molto più diffusa di quanto parrebbe. I suoi personaggi leggono Hardy, ammirano le pitture dei Pre-Raffaelliti, sono medici, magistrati, infermieri, studenti. Traspare la sua fede anglicana perché almeno uno di loro, in ogni storia, è un religioso o uno studioso di religione, come lo stesso Dalgliesh, figlio di un vicario, che riflette costantemente sul fatidico binomio bene-male.
Portata alle stelle negli anni del governo Thacher, conobbe una popolarità minore nell'epoca Blair, che le preferì l'altra "signora del crimine", la sua cara amica Ruth Rendell.
La critica è divisa nei suoi confronti tra chi sostiene la morte essere per lei un semplice pretesto per raccontare storie e quanti pensano che le sue storie siano unicamente al servizio della vita.
P.D. James, scomparsa nel novembre scorso, riteneva che il più grande mistero fosse il cuore umano e compito del bravo romanziere, indagarlo.
Quanto ai personaggi dei suoi romanzi, non li considerava soggetti da buttare via o rimuovere meccanicamente, dovevano restare impressi nella mente di chi legge. A memento.

Dei suoi trenta libri, riporto e consiglio (solo) i titoli di quelli che ho letto, tutti tradotti in italiano e facilmente rintracciabili, prevalentemente nelle edizioni Mondadori. L'anno indicato è della prima pubblicazione in Gran Bretagna; il titolo in italiano talvolta risulta modificato.
Buona lettura,sono certa che non resterete delusi.
I primi che ho letto e i miei preferiti:
Un gusto per la morte (A Taste for Death, 1986).
Tutti i colori dell'autunno londinese e un ispettore Dalgliesh signorile, mai cinico, razionale e pragmatico.
Un lavoro inadatto a una donna (An Unsuitable Job for a Woman, 1972).
Qui compare Cordelia, l'investigatrice che animerà solo un paio di romanzi, ma risulterà indimenticabile, in carattere con il femminismo che nasceva in quegli anni; storia ambientata a Cambridge, tra studenti che studiano poco, feste hippy e segreti che rovinano delle esistenze.







Nella foto sono ritratte, da sinistra, Ruth Rendell e P.D.James.


Per cause innaturali (Unnatural causes, 1962).
Copritele il volto (Cover her face, 1962).
Una mente per uccidere (A Mind to Murder, 1963).
Scuola per infermiere (Shroud for a Nightingale, 1971).
La torre nera (The Black Tower, 1975).
Morte di un medico legale (Death of an Expert Witness, 1977).
Sangue innocente (Innocent Blood, 1980).
Un indizio per Cordelia Gray (The Skull beneath the Skin, 1982). Unico altro romanzo in cui compare l'investigatrice Cordelia,
Una notte di luna per l'ispettore Dalgliesh (Devices and Desires, 1989).
Morte sul fiume (Original Sin, 1994).
Una certa giustizia (A Certain Justice, 1997).
Morte in seminario (Death in Holy Orders, 2001).
La stanza dei delitti (The Murder Room, 2003).
La paziente privata (The Private Patient, 2008).
Morte a Pemberly (Death comes to Pemberly, 2011).  Questo romanzo si pone come un omaggio a Jane Austen, rappresentando un ipotetico proseguimento di Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice) ma con delitto e indagine, secondo lo stile di P.D. James. La prima parte risulta estremamente godibile, con dialoghi e situazioni permeati da un'ironia sottile, poi si avverte un cambio di tono (o di penna?) e il romanzo si fa didascalico, prevedibile.